Per celebrare la ricorrenza del Natale a modo nostro abbiamo realizzato, con la professoressa Marangoni, una cartolina di auguri personalizzata.
Dopo aver scelto un'immagine natalizia la siamo andati a modificare, grazie a Photoshop, cambiando i toni dei colori di un determinato oggetto per metterlo in evidenza.
E con la mia candelina natalizia vi auguro buone feste!
venerdì 25 dicembre 2015
lunedì 21 dicembre 2015
Scansiogramma
Abbiamo realizzato, grazie all'aiuto del professor Manfredini, uno scansiogramma ovvero un'immagine fotografica ottenuta grazie all'impiego di un dispositivo digitale, mediante una tecnica off-camera. Abbiamo quindi messo a contatto col piano di vetro dello scanner diversi oggetti (o parti del corpo) a nostra scelta per poi azionare lo stesso scanner nel quale il gruppo lampada/specchio ha emesso un fascio di luce che è servito a catturare l'immagine per ottenerne una a colori, virtuale, corrispondente alla forma degli oggetti collocati sullo scanner.
Il mio è una rappresentazione di fuochi d'artificio realizzata grazie a decorazioni coctail.
Il mio è una rappresentazione di fuochi d'artificio realizzata grazie a decorazioni coctail.
firework |
lunedì 14 dicembre 2015
Sintesi Visiva
Abbiamo creato, insieme alla professoressa Marangoni, delle immagini rappresentanti sintesi visiva di animali a nostra scelta in modo semplice e sintetico.
L'animale che ho scelto è stata una farfalla, di cui inizialmente avevo fatto una bozza su carta, riproducendola poi in illustrator ottenendo una sagoma nera su sfondo bianco.
L'animale che ho scelto è stata una farfalla, di cui inizialmente avevo fatto una bozza su carta, riproducendola poi in illustrator ottenendo una sagoma nera su sfondo bianco.
Farfalla |
lunedì 7 dicembre 2015
Light Painting
Nella nuova lezione del Prof. Manfredini abbiamo imparato una nuova tecnica fotografica: il light painting (disegnare con la luce). Si tratta di una tecnica che ci permette appunto di "disegnare" con la luce. Bisogna trovarsi in un luogo buio e essere a disposizione di fonti di luce (nel nostro caso laser e torce). I tempi di posa saranno molto lunghi, noi abbiamo usato 15 sec di posa.
Ecco alcune nostre foto:
Ecco alcune nostre foto:
lunedì 30 novembre 2015
Storia della Fotografia
Buongiorno a tutti, oggi vi parlerò della storia della fotografia!
Tutto ebbe inizio già 2000 anni fa in Cina con il Teatro d'Ombre. Inizialmente usato come strumento educativo per la trasmissione di miti, fu poi, con il suo arrivo in Europa, utilizzato come forma di intrattenimento teatrale. Ancora oggi in Oriente si tengono spettacoli ormai visti come simbolo culturale cinese.
Nel 1663, Christian Huygens brevettò la Lanterna Magica. Questo strumento fu utilizzato nel campo scientifico per analizzare a livello microscopico la struttura degli insetti. Nel 1850 i fratelli L. Hein ettono in vendita vetrini con delle incisioni su supporto di carta trasluciddo, l'Hylotype. Successivamente invece fu utilizzato come forma d'intrattenimento popolare con rappresentazioni con lo scopo di suggestionare il pubblico con teschi, fantasmi e immagini di morte; per questo prenderà anche il nome di "lanterna di paura".
Dalla lanterna magica derivò la Fantasmagoria nella quale le immagini erano proiettate su cortine di fumo anzichè su schermo fisso. Phillidor per simulare il movimento, costruisce delle rotaie su cui farà muovere su e giù la lanterna magica. Un suo allievo, Robertson, mette in scena gli spettacoli in cimiteri o nelle vicinanze di chiese abbandonate per aumentare ancora di più la presa sul pubblico.
Le scatole ottiche furuno un'attrazione da fiera. Esse erano offerte da un artista ad un pubblico donne e bambini a cui venivano mostrate immagini di paesaggi, giardini o strade gremite di gente accompagnate da un racconto orale dell'artista
Pierre H. A. Lefort inventa nel 1830 il Poliorama, un giocattolo che permetteva di vedere l' "effetto giorno" e l' "effetto notte" di una stessa veduta in una scatola.
Nella seconda metà del 1700 arrivò il Panorama. Esso fu concepito come spettacolo per masse. Costituito da un edificio circolare, al centro vi era una pedana dalla quale lo spettatore aveva una vista a 360 gradi di pareti dipinte su tela.
Due pittori, Charles M. Bouton e Jacque L. M. Daguerre (che riincontremo successivamente), inventarono nel 1822 il Diorama. Molto simile al panorama aveva al contrario una pedana centrale rotante e le tele venivano retroproiettate con effetti particolari
La fotografia ebbe tre grandi padri: Nicephore Niepce, Jacque L. M. Daguerre e William H. F.
Talbot.
Nicephore Niepce fu un ricco francese che visse dalle parti del villaggio Chalon-Sur-Saone. Anche se non particolarmente benestante, visse nell'agiatezza e ciò gli permise di lavorare su alcuni esperimenti, tentando di diventare un famoso inventore. Dopo la partenza del fratello Claude (col quale aveva costruito un motore a scoppi, il Pyreolophore), Niepce si focalizza su altri esperimenti e ha inizio una lunga corrispondenza tra i due fratelli. Tali esperimenti sono condotti sulla fotosensibilità dei sali d'argento (che aveva iniziato anni prima in Italia) e, grazie alle lettere che invia al fratello, siamo a conoscenza dell'evoluzione che hanno. Nei primi esperimenti Niepce riuscì a creare il primo negativo della storia ma, non riuscendo a converirlo in positivo, cambiò strada utilizzando il Bitume di Giudea, il quale è fotosensibile ma invece di annerire (come i sali d'argento) si indurisce.
Grazie a questo materiale "fotoindurente" riesce finalmente a creare il primo positivo e quindi ad avere un'immagine corrispondente alla realtà senza l'uilizzo della mano dell'uomo; Tutto questo nel 1826.
Anni dopo, precisamente nel 1829, Niepce conobbe Jacque Louis Mandè Daguerre, grazie al loro comune amico Chevalier (ottico parigino). Ma chi fu questo Daguerre? Daguerre era pittore specializzato nel dipingere scene per i teatri, famoso per aver inventato, insieme all'amico Bouton, il Diorama (edificio circolare,con pedana centrale roteante, circodata da grandi tele dipinte animate da spettacolari effetti di luce). Niepce e Daguerre si misero in società collaborando così alle ricerche riguardanti la fotografia. Nel 1833 Niepce muore e Daguerre continua a sperimentare da solo arrivando nel 1837 al risultato sperato, il primo Dagherrotipo.
Il 6 Gennaio di due anni dopo, sulla "Gazzette de France" viene citato un prodigioso strumento che riesce a dipingere da solo le immagini. Il giorno dopo Jean F.D. Aragò (celebre fisico e astronomo) annuncia, come anticipato nell'articolo, che l'inventore Jacque L. M. Daguerre è riuscito a trovare un modo per arrestare permanentemente le immagine su lastre metalliche.
Aragò, dopo questo annuncio, cerca convincere il governo ad acquistare tale invenzione, rendendo così il procedimento di domionio pubblico, garantendo un vitalizio a Daguerre.
Ci riesce e il 19 Agosto 1839 viene reso pubblico il prcendimento presso l'Accademia delle Scienze di Parigi.
La notizia giunge anche in Inghilterra e un uomo di nome William Henry Fox Talbot,scienziato di fama e uomo di grande cultura, ne rimane totalmente sconvolto. Infatti anche lui, più o meno contemporaneamente Niepce e a Daguerre, aveva condotto esperimenti sulla fotosensibilità dei sali d'argento ottenendo risultati simili a quelli di Daguerre! Si affretta così a rendere pubblica la sua scoperta cercando di rivendicarne la paternità, non riuscendoci.
Anni prima, nel 1835, Talbot era riuscito ad imprimere e a fissare delle immagini su carta che chiamò "photogenic drawings".
Talbot, deluso dalla poca considerazione che avevano dato alle sue prove per rivendicare la sua paternità, non si diede per vinto e il 5 Febbraio del 1841 annuncia di essere riuscito a perfezionare il suo procedimento a cui dà il nome di Calotipo. Inoltre alcuni anni dopo Talbot realizza il primo libro fotografico intitolato "The pencil of Nature".
Finora abbiamo parlato dei padri della "fotografia" anche se tale vocabolo non è da attribuire a nessuno di loro. Infatti fu John William Hershel che propose per primo i termini fotografia, negativo e positivo.
Tutto ebbe inizio già 2000 anni fa in Cina con il Teatro d'Ombre. Inizialmente usato come strumento educativo per la trasmissione di miti, fu poi, con il suo arrivo in Europa, utilizzato come forma di intrattenimento teatrale. Ancora oggi in Oriente si tengono spettacoli ormai visti come simbolo culturale cinese.
Nel 1663, Christian Huygens brevettò la Lanterna Magica. Questo strumento fu utilizzato nel campo scientifico per analizzare a livello microscopico la struttura degli insetti. Nel 1850 i fratelli L. Hein ettono in vendita vetrini con delle incisioni su supporto di carta trasluciddo, l'Hylotype. Successivamente invece fu utilizzato come forma d'intrattenimento popolare con rappresentazioni con lo scopo di suggestionare il pubblico con teschi, fantasmi e immagini di morte; per questo prenderà anche il nome di "lanterna di paura".
Esempio di fantasmagoria |
Le scatole ottiche furuno un'attrazione da fiera. Esse erano offerte da un artista ad un pubblico donne e bambini a cui venivano mostrate immagini di paesaggi, giardini o strade gremite di gente accompagnate da un racconto orale dell'artista
Pierre H. A. Lefort inventa nel 1830 il Poliorama, un giocattolo che permetteva di vedere l' "effetto giorno" e l' "effetto notte" di una stessa veduta in una scatola.
Nella seconda metà del 1700 arrivò il Panorama. Esso fu concepito come spettacolo per masse. Costituito da un edificio circolare, al centro vi era una pedana dalla quale lo spettatore aveva una vista a 360 gradi di pareti dipinte su tela.
Due pittori, Charles M. Bouton e Jacque L. M. Daguerre (che riincontremo successivamente), inventarono nel 1822 il Diorama. Molto simile al panorama aveva al contrario una pedana centrale rotante e le tele venivano retroproiettate con effetti particolari
La fotografia ebbe tre grandi padri: Nicephore Niepce, Jacque L. M. Daguerre e William H. F.
Talbot.
la prima foto della storia |
Nicephore Niepce fu un ricco francese che visse dalle parti del villaggio Chalon-Sur-Saone. Anche se non particolarmente benestante, visse nell'agiatezza e ciò gli permise di lavorare su alcuni esperimenti, tentando di diventare un famoso inventore. Dopo la partenza del fratello Claude (col quale aveva costruito un motore a scoppi, il Pyreolophore), Niepce si focalizza su altri esperimenti e ha inizio una lunga corrispondenza tra i due fratelli. Tali esperimenti sono condotti sulla fotosensibilità dei sali d'argento (che aveva iniziato anni prima in Italia) e, grazie alle lettere che invia al fratello, siamo a conoscenza dell'evoluzione che hanno. Nei primi esperimenti Niepce riuscì a creare il primo negativo della storia ma, non riuscendo a converirlo in positivo, cambiò strada utilizzando il Bitume di Giudea, il quale è fotosensibile ma invece di annerire (come i sali d'argento) si indurisce.
Grazie a questo materiale "fotoindurente" riesce finalmente a creare il primo positivo e quindi ad avere un'immagine corrispondente alla realtà senza l'uilizzo della mano dell'uomo; Tutto questo nel 1826.
esempio di dagherrotipo |
photogenic drawings |
Aragò, dopo questo annuncio, cerca convincere il governo ad acquistare tale invenzione, rendendo così il procedimento di domionio pubblico, garantendo un vitalizio a Daguerre.
Ci riesce e il 19 Agosto 1839 viene reso pubblico il prcendimento presso l'Accademia delle Scienze di Parigi.
La notizia giunge anche in Inghilterra e un uomo di nome William Henry Fox Talbot,scienziato di fama e uomo di grande cultura, ne rimane totalmente sconvolto. Infatti anche lui, più o meno contemporaneamente Niepce e a Daguerre, aveva condotto esperimenti sulla fotosensibilità dei sali d'argento ottenendo risultati simili a quelli di Daguerre! Si affretta così a rendere pubblica la sua scoperta cercando di rivendicarne la paternità, non riuscendoci.
Anni prima, nel 1835, Talbot era riuscito ad imprimere e a fissare delle immagini su carta che chiamò "photogenic drawings".
Talbot, deluso dalla poca considerazione che avevano dato alle sue prove per rivendicare la sua paternità, non si diede per vinto e il 5 Febbraio del 1841 annuncia di essere riuscito a perfezionare il suo procedimento a cui dà il nome di Calotipo. Inoltre alcuni anni dopo Talbot realizza il primo libro fotografico intitolato "The pencil of Nature".
Finora abbiamo parlato dei padri della "fotografia" anche se tale vocabolo non è da attribuire a nessuno di loro. Infatti fu John William Hershel che propose per primo i termini fotografia, negativo e positivo.
lunedì 23 novembre 2015
Il Pittogramma
Venerdì, a scuola, abbiamo creato un pittogramma (che sarebbe un disegno/simbolo stilizzato in uno o più colori, caratterizzato da semplicità, riconoscibilità, immediatezza, convenzionalmente assunto come segnale).
La consegna a noi data consisteva nel realizzare un pittogramma, rappresentante uno sport a nostra scelta, utilizzando massimo tre linee e due ellissi. Ho scelto di rappresentare la ginnastica ritmica!
La consegna a noi data consisteva nel realizzare un pittogramma, rappresentante uno sport a nostra scelta, utilizzando massimo tre linee e due ellissi. Ho scelto di rappresentare la ginnastica ritmica!
Ginnastica ritmica |
lunedì 16 novembre 2015
Fotomontaggio
Venerdì 13, ispirandoci alla campagna pubblicitaria "Famosi per la qualità" della Esselunga prodotte da Armando Testa, abbiamo realizzato un nuovo progetto. Tale progetto consisteva nel creare un fotomontaggio in cui si sarebbe associato un personaggio famoso ad un cibo modificandone il nome.
Io ho scelto "Uma Thurman" come personaggio famoso e come cibo l' "uva", andando a creare niente di meno che Uva Thurman!
Ecco qua il mio fotomontaggio accompagnato da qualche esempio di pubblicità della Esselunga.
Io ho scelto "Uma Thurman" come personaggio famoso e come cibo l' "uva", andando a creare niente di meno che Uva Thurman!
Ecco qua il mio fotomontaggio accompagnato da qualche esempio di pubblicità della Esselunga.
Il mio fotomontaggio |
Esempio |
Esempio |
lunedì 9 novembre 2015
Il Foro Stenopeico
Sabato scorso abbiamo realizzato anche il terzo laboratorio in cui siamo andati a creare un'immagine attraverso un foro stenopeico, ciò è servito a comprendere il principio ottico su cui si basa la fotografia. Che cos'è dunque un foro stenopeico? Si tratta di un oggetto a tenuta di luce (nel nostro caso una comunissima scatola di biscotti colorata di nero all'interno), una camera oscura insomma, con un forellino su una delle sue pareti.
Abbiamo usato materiali come: foro stenopeico, carta foto sensibile, trepiede (per tenere stabile la nostra camera oscura portatile), lampada e le solite tre bacinelle di sviluppo, arresto e fissaggio. Nella camera oscura siamo andati a collocare il foglio di carta foto sensibile all'interno della scatola di biscotti. Prima di uscire alla luce abbiamo tappato il foro con dello scotch isolante. Siamo usciti davanti a scuola, ci siamo messi tutti su tre file e ci siamo posizionati, il prof ha stappato il foro per far entrare la luce e ci siamo fatti una bellissima foto di classe durata 35 secondi! Finiti i lunghissimi secondi di posa abbiamo ritappato il foro ottenendo così un'immagine latente all'interno della scatola. Tornai in camera oscura abbiamo passato l'immagine latente attraverso sviluppo, arresto, fissaggio creando il nostro negativo (foto capovolta con toni invertiti). Per ottenere il positivo abbiamo sovrapposto un altro foglio di carta foto sensibile, le abbiamo pressate con una lastra di plexiglass per tenerle ferme e con una lampada le abbiamo esposte alla luce. Siamo andati nuovamente ad immergere la nostra nuova immagine nello sviluppo, arresto e fissaggio ottenendo il positivo (immagine con toni corretti) della nostra foto.
Abbiamo usato materiali come: foro stenopeico, carta foto sensibile, trepiede (per tenere stabile la nostra camera oscura portatile), lampada e le solite tre bacinelle di sviluppo, arresto e fissaggio. Nella camera oscura siamo andati a collocare il foglio di carta foto sensibile all'interno della scatola di biscotti. Prima di uscire alla luce abbiamo tappato il foro con dello scotch isolante. Siamo usciti davanti a scuola, ci siamo messi tutti su tre file e ci siamo posizionati, il prof ha stappato il foro per far entrare la luce e ci siamo fatti una bellissima foto di classe durata 35 secondi! Finiti i lunghissimi secondi di posa abbiamo ritappato il foro ottenendo così un'immagine latente all'interno della scatola. Tornai in camera oscura abbiamo passato l'immagine latente attraverso sviluppo, arresto, fissaggio creando il nostro negativo (foto capovolta con toni invertiti). Per ottenere il positivo abbiamo sovrapposto un altro foglio di carta foto sensibile, le abbiamo pressate con una lastra di plexiglass per tenerle ferme e con una lampada le abbiamo esposte alla luce. Siamo andati nuovamente ad immergere la nostra nuova immagine nello sviluppo, arresto e fissaggio ottenendo il positivo (immagine con toni corretti) della nostra foto.
Negativo |
Positivo |
Noi in posa |
lunedì 2 novembre 2015
Il Fotogramma
Giovedì mattina, a scuola, abbiamo allestito anche il secondo laboratorio in cui abbiamo creato un fotogramma. Cosa sono i fotogrammi? Molto semplicemente, sono delle fotografie realizzate senza macchina fotografica (off-camera). Abbiamo usato: un foglio di carta fotosensibile, oggetti vari (tra cui delle matite, una moneta e un pezzo di rullino), tre vaschette (contenenti sviluppo, arresto, fissaggio) e acqua corrente. Per prima cosa abbiamo posizionato gli oggetti sul foglio di carta fotosensibile, dopodiché li abbiamo esposti alla luce avviando il processo di riduzione dei sali d'argento in argento metallico. Abbiamo spostato il foglio nella vaschetta dello sviluppo che ha accelerato il processo di riduzione che ci ha permesso di vedere l'annerimento dei sali d'argento nelle zone che sono state colpite dalla luce e non coperte dagli oggetti.. Successivamente siamo passati all'arresto che ha bloccato l'azione della carta fotosensibile. Infine l'abbiamo immersa nel fissaggio che ha sciolto il sale d'argento, non esposto alla luce, rendendo l'immagine inalterabile. Abbiamo lavato sotto acqua corrente per rimuovere gli ultimi residui ottenendo così un fonogramma con impronta bianca e sfondo nero
Sunset |
lunedì 26 ottobre 2015
Il Chimigramma
Ieri a scuola abbiamo allestito il nostro primo laboratorio e abbiamo realizzato dei chimigrammi. Che cosa saranno mai questi chimigrammi? Sono delle fotografie create senza macchina fotografica, anche detto "off-camera". Abbiamo utilizzato: 2 fogli di carta fotosensibile, quattro vaschette contenenti sviluppo, arresto, fissaggio e lavaggio. Ho preso il primo foglio e ho imbevuto di sviluppo la mia mano e un pennello con i quali ho disegnato estracciato sul foglio. I disegni fatti da me, col tempo, sono andati annerendosi; ho poi immerso il foglio nello sviluppo (liquido composto da acqua e idrochinone) accelerando così l'annerimento. Sono passata successivamente all' arresto (composto da da acqua e aceto) che ha rimosso dal mio foglio i residui di sviluppo; e ancora nel fissaggio (composto da sali e acqua) rendendo la mia immagine inalterabile. Ho infine messo a riposare la mia immagine nella vaschetta del lavaggio per poi sciacquarla sotto acqua corrente. Ho lasciato ad asciugare il tutto, avendo come risultato un'immagine con impronta nera e sfondo bianco. Con il secondo foglio ho adoperato lo stesso procedimento invertendo l'ordine dello sviluppo e del fissaggio, ottenendo infine un'immagine con impronta bianca su sfondo nero.
Mi sono divertita ad aver realizzato questi chimigrammi e ne vado decisamente orgogliosa, spero piacciano anche a voi!
Mi sono divertita ad aver realizzato questi chimigrammi e ne vado decisamente orgogliosa, spero piacciano anche a voi!
Luci oscure |
Ombre lucenti |
lunedì 19 ottobre 2015
Videoclip
Ehilà, oggi a scuola ho realizzato un videoclip! Ho scelto "Fix You" dei Coldplay (Una delle mie canzoni preferite..). Parla di sofferenza, disperazione e che, per quanto possa essere difficile la vita, piena di ostacoli, ci sarà sempre qualcuno da cui tornare ("le luci ti guideranno a casa") , qualcuno che ti aiuti a rialzarti, Qualcuno con cui parlare, che ti consoli.
L'ho interpretata usando foto di persone sofferenti, tristi, disperate per le strofe iniziali; per il ritornello ho utilizzato foto di persone che tornano a casa seguendo le "luci" e che vengono consolate da famigliari e amici. Per la parte finale della canzone ho interpretato la frase "le lacrime scorreranno sul tuo viso" non come lacrime di tristezza ma di gioia.In pratica, la canzone è suddivisa in tre fasi:
Nella prima fase consiste nella parte "malinconica e triste".
La seconda fase è di svolta, le persone "consolate", superano gli ostacoli grazie alla "casa" (famigliari, amici..)
La terza fase è paragonabile, dalla mia interpretazione, come un lieto fine dove le persone sono finalmente felici.
Ho utilizzato immagini in bianco e nero per la prima fase con movimenti di zoom o di allontanamento, in base al soggetto. Nella seconda fase ho saturato le immagini in modo da averle a colori ma non vivide, ho usato gli stessi movimenti. Nell'ultima fase le foto sono a colori molto vividi e vivaci per simboleggiare il raggiungimento della felicità; ho usato gli stessi movimenti delle fasi precedenti. Le transiozioni di sfumatura sono le stesse in ogni fase.
L'ho interpretata usando foto di persone sofferenti, tristi, disperate per le strofe iniziali; per il ritornello ho utilizzato foto di persone che tornano a casa seguendo le "luci" e che vengono consolate da famigliari e amici. Per la parte finale della canzone ho interpretato la frase "le lacrime scorreranno sul tuo viso" non come lacrime di tristezza ma di gioia.In pratica, la canzone è suddivisa in tre fasi:
Nella prima fase consiste nella parte "malinconica e triste".
La seconda fase è di svolta, le persone "consolate", superano gli ostacoli grazie alla "casa" (famigliari, amici..)
La terza fase è paragonabile, dalla mia interpretazione, come un lieto fine dove le persone sono finalmente felici.
Ho utilizzato immagini in bianco e nero per la prima fase con movimenti di zoom o di allontanamento, in base al soggetto. Nella seconda fase ho saturato le immagini in modo da averle a colori ma non vivide, ho usato gli stessi movimenti. Nell'ultima fase le foto sono a colori molto vividi e vivaci per simboleggiare il raggiungimento della felicità; ho usato gli stessi movimenti delle fasi precedenti. Le transiozioni di sfumatura sono le stesse in ogni fase.
sabato 10 ottobre 2015
Che cos'è la fotografia?
Buongiorno a tutti! Oggi a scuola, Il nostro professore, ci ha posto tre domande:
1) Che cos'è la fotografia per te?
2) A che cosa serve?
3) Come può essere impiegata nel campo della grafica e comunicazione?
Sono domande che il professore ha utilizzato per valuarci ed inquadrarci, alle quali ho risposto così:
1) Per me la fotografia è un modo di esprimersi, di pensare, un punto di vista o, semplicemente, un modo per vedere il mondo.
2) La fotografia serve a documentare, ricordare e raccontare.
3) Ovviamente a comunicare (inteso come forma d'arte o come "storia"), ad attirare l'attenzione delle persone(la pubblicità).
Sono forse risposte troppo generiche ma in quel momento non sono riuscita a specificare come avrei dovuto.
In seguito, il professore ha sottolineato le frasi più significative tra le nostre risposte (le ho colorate) e ci ha fatto scegliere tre immagini , per ciascuna frase, che le riguardassero.
1) Che cos'è la fotografia per te?
2) A che cosa serve?
3) Come può essere impiegata nel campo della grafica e comunicazione?
Sono domande che il professore ha utilizzato per valuarci ed inquadrarci, alle quali ho risposto così:
1) Per me la fotografia è un modo di esprimersi, di pensare, un punto di vista o, semplicemente, un modo per vedere il mondo.
2) La fotografia serve a documentare, ricordare e raccontare.
3) Ovviamente a comunicare (inteso come forma d'arte o come "storia"), ad attirare l'attenzione delle persone(la pubblicità).
Sono forse risposte troppo generiche ma in quel momento non sono riuscita a specificare come avrei dovuto.
In seguito, il professore ha sottolineato le frasi più significative tra le nostre risposte (le ho colorate) e ci ha fatto scegliere tre immagini , per ciascuna frase, che le riguardassero.
"Un modo per vedere il mondo" |
"Un modo per vedere il mondo" |
"Un modo per vedere il mondo" |
"ad attirare l'attenzione delle persone" |
"ad attirare l'attenzione delle persone" |
"ad attirare l'attenzione delle persone" |
mercoledì 7 ottobre 2015
Autoritratto
Un caloroso benvenuto sul mio blog! Sono Chiara Arcari, ho 17 anni e vivo a Mantova dove frequento il corso di grafica e comunicazione all'Istituto Carlo D'Arco. Mi piace la fotografia, ascoltare Coldplay e Linkin Park, guardare film (anche d'animazione, soprattutto del regista giapponese Hayao Miyazaki) , leggere libri, appassionta di anime e manga, drogata di serie tv (come game of thrones) e di caffè.
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