lunedì 30 novembre 2015

Storia della Fotografia

Buongiorno a tutti, oggi vi parlerò della storia della fotografia!

Tutto ebbe inizio già 2000 anni fa in Cina con il Teatro d'Ombre. Inizialmente usato come strumento educativo per la trasmissione di miti, fu poi, con il suo arrivo in Europa, utilizzato come forma di intrattenimento teatrale. Ancora oggi in Oriente si tengono spettacoli ormai visti come simbolo culturale cinese.
Nel 1663, Christian Huygens brevettò la Lanterna Magica. Questo strumento fu utilizzato nel campo scientifico per analizzare a livello microscopico la struttura degli insetti. Nel 1850 i fratelli L. Hein ettono in vendita vetrini con delle incisioni su supporto di carta trasluciddo, l'Hylotype. Successivamente invece fu utilizzato come forma d'intrattenimento popolare con rappresentazioni con lo scopo di suggestionare il pubblico con teschi, fantasmi e immagini di morte; per questo prenderà anche il nome di "lanterna di paura".

Esempio di fantasmagoria
Dalla lanterna magica derivò la Fantasmagoria nella quale le immagini erano proiettate su cortine di fumo anzichè su schermo fisso. Phillidor per simulare il movimento, costruisce delle rotaie su cui farà muovere su e giù la lanterna magica. Un suo allievo, Robertson, mette in scena gli spettacoli in cimiteri o nelle vicinanze di chiese abbandonate per aumentare ancora di più la presa sul pubblico.





Le scatole ottiche furuno un'attrazione da fiera. Esse erano offerte da un artista ad un pubblico donne e bambini a cui venivano mostrate immagini di paesaggi, giardini o strade gremite di gente accompagnate da un racconto orale dell'artista
Pierre H. A. Lefort inventa nel 1830 il Poliorama, un giocattolo che permetteva di vedere l' "effetto giorno" e l' "effetto notte" di una stessa veduta in una scatola.
Nella seconda metà del 1700 arrivò il Panorama. Esso fu concepito come spettacolo per masse. Costituito da un edificio circolare, al centro vi era una pedana dalla quale lo spettatore aveva una vista a 360 gradi di pareti dipinte su tela.
Due pittori, Charles M. Bouton e Jacque L. M. Daguerre (che riincontremo successivamente), inventarono nel 1822  il Diorama. Molto simile al panorama aveva al contrario una pedana centrale rotante e le tele venivano retroproiettate con effetti particolari

La fotografia ebbe tre grandi padri: Nicephore Niepce, Jacque L. M. Daguerre e William H. F.
Talbot.
la prima foto della storia

Nicephore Niepce fu un ricco francese che visse dalle parti del villaggio Chalon-Sur-Saone. Anche se non particolarmente benestante, visse nell'agiatezza e ciò gli permise di lavorare su alcuni esperimenti, tentando di diventare un famoso inventore. Dopo la partenza del fratello Claude (col quale aveva costruito un motore a scoppi, il Pyreolophore), Niepce si focalizza su altri esperimenti e ha inizio una lunga corrispondenza tra i due fratelli. Tali esperimenti sono condotti sulla fotosensibilità dei sali d'argento (che aveva iniziato anni prima in Italia) e, grazie alle lettere che invia al fratello, siamo a conoscenza dell'evoluzione che hanno. Nei primi esperimenti Niepce riuscì a creare il primo negativo della storia ma, non riuscendo a converirlo in positivo, cambiò strada utilizzando il Bitume di Giudea, il quale è fotosensibile ma invece di annerire (come i sali d'argento) si indurisce.
Grazie a questo materiale "fotoindurente" riesce finalmente a creare il primo positivo e quindi ad avere un'immagine corrispondente alla realtà senza l'uilizzo della mano dell'uomo; Tutto questo nel 1826.

esempio di dagherrotipo
Anni dopo, precisamente nel 1829, Niepce conobbe Jacque Louis Mandè Daguerre, grazie al loro comune amico Chevalier (ottico parigino). Ma chi fu questo Daguerre? Daguerre era pittore specializzato nel dipingere scene per i teatri, famoso per aver inventato, insieme all'amico Bouton, il Diorama (edificio circolare,con pedana centrale roteante, circodata da grandi tele dipinte animate da spettacolari effetti di luce). Niepce e Daguerre si misero in società collaborando così alle ricerche riguardanti la fotografia. Nel 1833 Niepce muore e Daguerre continua a sperimentare da solo arrivando nel 1837 al risultato sperato, il primo Dagherrotipo.


photogenic drawings
Il 6 Gennaio di due anni dopo, sulla "Gazzette de France" viene citato un prodigioso strumento che riesce a dipingere da solo le immagini. Il giorno dopo Jean F.D. Aragò (celebre fisico e astronomo) annuncia, come anticipato nell'articolo, che l'inventore Jacque L. M. Daguerre è riuscito a trovare un modo per arrestare permanentemente le immagine su lastre metalliche.
Aragò, dopo questo annuncio, cerca convincere il governo ad acquistare tale invenzione, rendendo così il procedimento di domionio pubblico, garantendo un vitalizio a Daguerre.
Ci riesce e  il 19 Agosto 1839 viene reso pubblico il prcendimento presso l'Accademia delle Scienze di Parigi.
La notizia giunge anche in Inghilterra e un uomo di nome William Henry Fox Talbot,scienziato di fama e uomo di grande cultura, ne rimane totalmente sconvolto. Infatti anche lui, più o meno contemporaneamente Niepce e a Daguerre, aveva condotto esperimenti sulla fotosensibilità dei sali d'argento ottenendo risultati simili a quelli di Daguerre! Si affretta così a rendere pubblica la sua scoperta cercando di rivendicarne la paternità, non riuscendoci.
Anni prima, nel 1835, Talbot era riuscito ad imprimere e a fissare delle immagini su carta che chiamò "photogenic drawings".

Talbot, deluso dalla poca considerazione che avevano dato alle sue prove per rivendicare la sua paternità, non si diede per vinto e il 5 Febbraio del 1841 annuncia di essere riuscito a perfezionare il suo procedimento a cui dà il nome di Calotipo. Inoltre alcuni anni dopo Talbot realizza il primo libro fotografico intitolato "The pencil of Nature".
Finora abbiamo parlato dei padri della "fotografia" anche se tale vocabolo non è da attribuire a nessuno di loro. Infatti fu John William Hershel che propose per primo i termini fotografia, negativo e positivo.

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